Visualizzazione post con etichetta eventi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta eventi. Mostra tutti i post

12 gen 2014

Il compleanno di Luigi Bernardi

Oggi, 11 gennaio, avrebbe compiuto sessantuno anni, il mio amico e mentore Luigi Bernardi, una persona straordinaria e fuori da ogni schema che purtroppo, una manciata di settimane fa, è stato costretto da una grava malattia a lasciarci troppo presto.

Nel suo paese natale, Ozzano dell'Emilia, in questo momento lo sta degnamente festeggiando un foltissimo gruppo di amici e collaboratori, tutti testimoni dell'importanza fondamentale che Luigi ha avuto nella vita di tante persone, compreso me.

Io ad Ozzano non ci sono, anche se idealmente ho dato la mia adesione all'evento organizzato da Gea Polonio. E Luigi voglio ricordarlo con una rassegna di opere scritte da lui o realizzate grazie al suo impagabile contributo editoriale.





















10 nov 2013

I 25 anni del Centro Fumetto Andrea Pazienza e la tavola de "L'Eternauta"

Associazione culturale; organo d'informazione e di critica; biblioteca; ente organizzatore di mostre ed eventi; luogo d'incontro e di socializzazione dove si tengono corsi di fumetto, illustrazione e sceneggiatura; fucina di cartoonist affermati a livello nazionale e internazionale. Il Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, coordinato dall'amico Michele Ginevra, è questo e altro ancora. Una realtà unica nel nostro Paese, sempre in prima linea nel proporre arte e cultura utilizzando come strumento principale la cosiddetta narrativa disegnata.

Il mese scorso, il Centro Fumetto Andrea Pazienza ha celebrato i suoi 25 anni di attività (venne inaugurato, infatti, nell'ottobre del 1988). Un evento che i responsabili dell'ente comunale hanno scelto di celebrare attraverso un'esposizione-catalogo incentrata su 150 tavole originali tratte da fumetti di ogni epoca e di ogni nazionalità opportunamente commentate attraverso didascalie redatte da tutti coloro che con questa straordinaria realtà cremonese si sono ritrovati in vari modi a collaborare.

A cavallo tra gli anni Novanta e la prima metà del nuovo secolo ho avuto anch'io il privilegio di partecipare alle attività del Centro Fumetto, scrivendo soprattutto recensioni, approfondimenti e saggi per la rivista ufficiale dell'ente, quella "Schizzo" che è ormai entrata nella storia delle pubblicazioni italiane dedicate al fumetto.

Inevitabile, quindi, che Michele Ginevra mi chiedesse di commentare una delle tavole - tutte fornite dai possessori dalla ricca collezione Nahmias - inserite nella mostra celebrativa. Una tavola non a caso tratta da una delle opere a fumetti che hanno segnato maggiormente la mia vita sotto ogni punto di vista, culturale, professionale, emozionale e umano: L'Eternauta di Hector G. Oesterheld e Francisco Solano Lopez.

Avevo un limite prefissato di battute (circa 500) per la didascalia d'accompagnamento alla tavola. E la necessità di dover comunicare alle persone che vi si accostavano - tra i quali bisognava tener conto di coloro che de L'Eternauta non conoscevano proprio nulla - ciò a cui quel lavoro rimandava.

La tavola ve la propongo qui, assieme alla didascalia.
A voi il compito di stabilire se il testo a corredo dell'immagine funziona o meno:
"Buenos Aires, 1958. L'invasione extraterrestre è iniziata. gli abitanti della città sono stati sterminati dalla nevicata radioattiva utilizzata come arma di distruzione di massa dai Loro, l'arcana razza intergalattica che ha scelto la Terra come territorio di conquista.
Juan Salvo e i suoi amici sopravvissuti sono stati testimoni, nel giro di poche ore, di orrori indicibili. L’arrivo di una pattuglia dell’esercito sembra donare una parvenza di riorganizzazione e di speranza. Ma l’agghiacciante prolessi a cui lo sceneggiatore Hector G. Oesterheld ricorre nel cartiglio finale della tavola disegnata da Francisco Solano López, toglie ogni dubbio ai lettori: le cose sono destinate ad andare inevitabilmente per il verso sbagliato.
Una sequenza narrativa apparentemente statica, ma in realtà densa di tensione emotiva e psicologica. E i personaggi che si allontanano nell’ultima vignetta lasciano presagire, in chiave metaforica, la futura, devastante dittatura dei colonnelli in Argentina."

6 nov 2013

Elric di Melniboné - il graphic novel francese

Venerdì 8 novembre uscirà in tutte le edicole il volume d'esordio di "Prima", la collana bimestrale della Mondadori Comics che intende proporre in italiano le principali novità della bande dessinée francese. E si incomincia col primo tono di Elric - intitolato Il Trono di Rubino - adattamento ufficiale della peculiare saga sword & sorcery ideata da Michael Moorcock a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.

Edito originariamente dal colosso editoriale transalpino Glénat e realizzato da un team formato da Julien Blondel, Didier Poli, Robin Recht e Jean Bastide, Elric rappresenta un excursus rigoroso e altamente spettacolare nell'immaginifica opera fantasy del romanziere britannico, il cui plauso convinto all'operazione riecheggia all'interno del volume tramite un testo introduttivo scritto di suo pugno. 

Quello francese costituisce, in ogni caso, solo l'ultimo adattamento a fumetti, in ordine di tempo, delle gesta di Elric, malinconico erede al trono dell'antichissimo e decadente impero di Melniboné: un Amleto postmoderno, ancora più oscuro e torbido rispetto all'immortale creatura shakespeariana, rivisitato con sensibilità lisergica.


Nel 1972, infatti, il personaggio era apparso - su soggetto dello stesso Moorcock, sceneggiature di Roy Thomas e disegni di Barry Windsor-Smith - in un racconto in due parti pubblicato sulla prima, leggendaria serie a fumetti della Marvel Comics dedicata a Conan il Barbaro (un vero e proprio evento, se si pensa che il ciclo di Elric viene considerato da critici e lettori come la risposta della Controcultura all'opera di Robert Howard).

Nel 1980, poi, fu ancora Thomas a trasporre sotto forma di comic-books le avventure del mitologico sovrano dalle inquietanti fattezze albine. La parte grafica era appannaggio dei valentissimi Paul Craig Russel e Michael T. Gilbert, mentre la casa editrice era l'indipendente First Comics, alla quale si devono le versioni fumettistiche di altri personaggi di Moorcock, come l'alienato principe Corum Jhaelen Irsei e il paladino senza macchia e senza paura Dorian Hawkmoon.

A partire da quel momento i diritti di Elric passarono attraverso varie case editrici, dalla Pacific alla Marvel Comics, dalla Topps alla Dark Horse, che proponevano, accanto a ristampe di materiali già pubblicati, anche storie inedite concepite da diversi team creativi.

Nel 1997 fu Moorcock in persona a intervenire nell'adattamento a fumetti dei suoi personaggi, scrivendo per la Helix - un ambizioso, ma sfortunato sub-imprint della DC Comics - la maxiserie intitolata Michael Moorcock's Multiverse.

Disegnata dai talentuosi Walt Simonson, Mark Reeve e John Ridgway, Multiverse si sviluppava attraverso tre linee spazio-temporali differenti destinate a convergere, con modalità contorte ed esoteriche, in un'unico climax. La prima, intitolata Moonbeams and Roses, era basata su un'inintellegibile trama interpretata da vari personaggi tratti dai romanzi di Moorcock. La seconda vedeva l'entrata in scena del detective metatemporale Seaton Begg, altro surreale anti-eroe dello scrittore inglese: un epigono di Sherlock Holmes in grado di spostarsi su vari piani dimensionali. La terza, infine, trasportava proprio Elric nell'Europa centro-orientale dell'anno 1000, alla ricerca di artefatto in grado di riportarlo sul suo mondo originario.

Non bisogna dimenticare, a tale proposito, che Moorcock ha inserito quasi tutti i personaggi di sua creazione in un unico "contesto narrativo", conosciuto come "Ciclo del Campione Eterno", che vede i vari characters come l'incarnazione, in diversi corpi e in svariate epoche, di un'unica "essenza eroica" destinata a difendere l'equilibrio dell'universo.

All'inizio del primo decennio del XXI secolo, una versione "alternativa" e piratesca di Elric fece la sua apparizione La Spada nera della Costa dei Barbari, un'esotica avventura del supereroistico Tom Strong, personaggio ideato da Alan Moore per la linea ABC, all'epoca sub-imprint della WildStorm (in Italia la RW Lion ne sta proponendo una ristampa riveduta e corretta). Scritta dallo stesso Moorcock e disegnata da Jerry Ordway, la storia era incentrata sulla ricerca di una spada del tutto simile a Stormbringer, arma tanto potente quanto maledetta di Elric.

Nel 2011, infine, i BOOM! Studios di Los Angeles hanno prodotto - su testi del romanziere di fantascienza Chris Robertson e disegni del l'artista perugino Francesco Biagini - la serie Elric: L'equilibrio perduto (di cui la Panini Comics ha proposto in traduzione italiana i primi due trade paperback).

Elric: Il trono di Rubino è un volume cartonato di 48 pagine a colori e costa 10 euro.

4 nov 2013

C.J. Turquoise e la "Partitura Notturna"

In fatto di erotismo visivo e narrativo sono un tipo complicato, nel senso che si tratta di materiale che in genere mi viene subito a noia.

Nel campo fumettistico il mio metro di riferimento nella rappresentazione delle donne e delle situazioni erotiche resta Jordi Bernet. A parte Chiara di notte e Cicca Dum Dum, ci sono - in opere come Custer, Ab Irato, Ivan Piire o Torpedo 1936 - sequenze ad alto tasso di erotismo che andrebbero studiate a memoria da qualsiasi cartoonist volesse avvicinarsi alla materia con cognizione di causa.

Immediatamente dopo Bernet vengono, nella mia personale classifica, Milo Manara (che con la sanguigna saga de I Borgia è riuscito a recuperare lo smalto a lungo perduto, pervenendo a un ciclo creativo rinnovato); il compianto maestro Francisco Solano Lopez (storie come L'istituto e Il postribolo del terrore restano dei capolavori); Horacio Altuna (al quale le donne argentine dovrebbero erigere un monumento).e il leggendario Magnus (che prima ancora de Le 110 pillole e di Necron, con Kriminal e Satanik ha contribuito a forgiare l'immaginario erotico italiano).

Non vi dico, dunque, la sorpresa che ho provato nell'incappare nelle opere di Madame C.J. (Carlotta Jole) Turquoise, pseudonimo dietro il quale si cela una disegnatrice genovese trentacinquenne che dopo anni di lavoro nel campo dell'illustrazione, ha deciso, alfine, di realizzare per la prima volta in vita sua - avvalendosi della sceneggiatura scritta dall'italo-francese André Delattre - un graphic novel in cui l'intenso erotismo permea una storia intimista, in cui la pornografia si trasforma in un incontro di anime. Stiamo parlando di Partitura Notturna, edito dall'associazione culturale Slowcomix e fresco di presentazione a Lucca Comics & Games 2013.

Prima ancora di leggere il libro, ciò che più mi ha impressionato sono state la freschezza e l'immediatezza del tratto di C.J. Turquoise, il cui stile non rimanda tanto a Manara quanto piuttosto a Grazia Nidasio e a Laura Scarpa. Ecco, questa è la cosa più nuova e sorprendente: è come se la Nidasio e la Scarpa avessero deciso, per una volta nella loro carriera, di dedicarsi all'illustrazione di un erotismo quanto mai esplicito.

E che la sensibilità che sta dietro quel peculiare segno grafico sia tutta femminile, lo dimostra l'attenzione verso particolari che spesso e volentieri il "solito" erotismo a fumetti tende a trascurare: la resa dei polsi, delle caviglie, delle espressioni dei volti e degli sguardi. Corpi veri, facce vere, il crudo realismo che si fa poesia, il sesso che diventa arte e comunicazione.

Non è un caso, infatti, se l'introduzione a Partitura Notturna abbia accettato di scriverla Erika Lust, regista di film pornografici che propongono una visione "al femminile" delle fantasie e della sessualità.

C.J. Turquoise è, a mio giudizio, la cartoonist-rivelazione italiana di questo 2013 che volge al termine.









1 nov 2013

I fantasmi di Ottodix

Sono già due anni che la collana di narrativa letteraria Ungraphic ha esordito sotto l'egida della piemontese 001 Edizioni, solitamente specializzata nella pubblicazione di ottimi fumetti italiani e internazionali.
Ungraphic è una creazione mia e di Antonio Scuzzarella, direttore della 001 Edizioni, e parte da questo assunto:


Cosa accadrebbe se i molteplici immaginari legati al Fumetto e alle Arti grafiche venissero trasposti sotto forma di pura scrittura? Come tradurre l'universo pop e colorato dei comics statunitensi, dell'historieta ispano-americana, dei manga giapponesi, della bande dessinée franco.belga, del fumetto italiano, del cinema d'animazione internazionale e dei videogame, all'interno di una narrazione che viaggi esclusivamente attraverso vocaboli, frasi e segni d'interpunzione?

La collana Ungraphic vedrà sceneggiatori di fumetti impegnati a raccontare le proprie storie in maniera "immediata", senza l'ausilio di un disegnatore; illustratori desiderosi, per una volta, di narrare senza ricorrere alla propria perizia grafica; critici ed esperti di cultura pop pronti a riversare le loro conoscenze e le loro sensibilità teoriche in dimensioni letterarie di nuova concezione.

La collana Ungraphic rappresenta, insomma, una sonda lanciata nello spazio sconfinato di una galassia tutta da esplorare.
Il primo libro targato Ungraphic è stato Emina: OrfaniRobot di Davide Tarò, un'ucronia ambientata in un'Italia dove un'industria torinese che si colloca a metà strada tra la Fiat, la Thyssenkrupp e l'Ansaldo produce robot giganti da lavoro e da combattimento pilotati da trentenni retribuiti col salario di un operaio non specializzato.


Adesso, invece, tocca a I fantasmi di Ottodix, opera prima del musicista e artista visivo Alessandro Zannier, che in questi giorni potrete acquistare in anteprima a Lucca Comics & Games, presso lo stand della 001 Edizioni (o anche sul sito della casa editrice, nelle grandi catene librerie e sui megastore telematici)).

Ebbi modo di conoscere Alessandro, mente e leader degli Ottodix, in occasione dell’uscita in libreria di Emina: OrfaniRobot, romanzo di cui ho curato impostazione, editing e parte dei testi.

Poco dopo la pubblicazione del volume, Davide venne contattato da Alessandro che aveva ravvisato in Emina: OrfaniRobot una sorprendente comunanza col concept portante di Robosapiens, l’album discografico appena realizzato dagli Ottodix. Così come la storia pensata da Davide descriveva una realtà distopica in cui la fascinazione per i robot e gli anime giapponesi degli anni Settanta si trasformava nell’atroce illusione di un’intera generazione, allo stesso modo Robosapiens metteva sotto forma di musica – con l’ausilio di sonorità elettroniche e vintage – la nostalgia per un futuro mai concretizzatosi.


Alessandro propose alla 001 una sorta di alleanza promozionale che avrebbe dovuto premiare sia gli acquirenti del romanzo che quelli del disco. Scuzzarella accettò e fu così che dieci fortunati tra coloro che avevano ordinato online, sul sito della 001, Emina: OrfaniRobot si videro recapitare in omaggio una copia di Robosapiens. Allo stesso modo, dieci navigatori internettiani che avevano ordinato l’ultimo lavoro degli Ottodix tramite la loro pagina web, ottennero la possibilità di entrare gratuitamente in possesso del libro di Davide.

Prima che ciò avvenisse – per mettere al riparo la 001 da fregature o da operazioni deleterie per la sua immagine – mi andai comunque a cercare in Rete notizie sulla band di Alessandro, spulciando soprattutto su You Tube alla ricerca di canzoni degli Ottodix.

Ne valse la pena. Mi ritrovai davanti a una realtà musicale sorprendente, a un progetto incredibilmente maturo e consapevole. Gli Ottodix proponevano un sound affascinante che, in maniera del tutto originale, rimandava ai capisaldi della New Wave europea, con canzoni scritte e cantate in italiano che, però, sapevano immediatamente rievocare le migliori tracce dei Depeche Mode – immaginai che Martin L. Gore, uno dei numi tutelari di Alessandro, sarebbe stato orgoglioso di aver ispirato brani del genere – dei Goldfrapp, dei Massive Attack, dei Groove Armada. Pensai subito che avrebbero potuto rappresentare un’ipotetica evoluzione di Garbo, se il cantautore milanese avesse continuato il suo formidabile percorso elettronico degli anni Ottanta. E questo senza conoscere il rapporto che già legava l’artista milanese agli Ottodix.



Diedi il mio OK alla breve joint venture commerciale con tutta la convinzione di questo mondo, continuando a mandare in loop sul mio PC i loro videoclip, girati con un appeal professionale che maciullava qualsiasi produzione videomusicale mainstream italiana. Tutta roba ormai tristissima e al limite del dilettantesco, anche quando ci sono di mezzo le cosiddette star.



Incominciai a canticchiare La Guerra dei Mondi, I-Man, Rabarbaro Rabarbaro e Joker senza sosta, sotto la doccia, camminando per strada o in auto. E a questo punto si aprì per me un nuovo campo di indagine: perché un gruppo dal potenziale così elevato, dalle attitudini così professionali, in grado di produrre canzoni dalle sonorità e dai refrain killer – allo stesso livello di band come i Subsonica, gli Afterhours, i Baustelle, i disciolti Bluvertigo – aveva continuato a rimanere ai margini del grande circuito della musica pop nostrana? Perché un progetto che avrebbe potuto sfondare al Premio Tenco se non addirittura – viste le sue caratteristiche sinceramente popolari, sul modello del Franco Battiato attivo negli anni Ottanta e Novanta, non per altro – al Festival di Sanremo, continuava, invece, da vent’anni a operare negli spazi underground?



Quando lo incontrai per la prima volta, nel corso di una serata degli Ottodix in un locale di Sorrento, Alessandro mi rese partecipe del suo mondo, fatto di arti visuali figurative e astratte (le sue opere sono state esposte in mostre e gallerie per tutto il continente, ottenendo sempre eccellenti riscontri), di musica, di performance teatrali e di scrittura. Sarebbe stato un perfetto uomo del Rinascimento, ma le chiavi di volta della notorietà e del successo seguono, talvolta, percorsi fin troppo tortuosi. Che conducono a secche dalle quali è difficile disincagliarsi se non con caparbietà e coraggio.



La parabola degli Ottodix mi riportò alla memoria film come The Commitments di Alan Parker o la commedia Le riserve di Howard Deutch, coi suoi superbi antieroi capaci di brillare in maniera fulgida per pochi istanti, palesando un talento fuori dal comune, prima di ricadere nell’oblio. Solo che nel caso della band di Treviso, i protagonisti non avevano nessuna intenzione di farsi inghiottire di nuovo dall’anonimato. Erano lì e combattevano. Continuavano a crederci in maniera quasi commovente, producendo materiale di qualità egregia e lasciando tutti stupefatti con le loro conoscenze e capacità tecniche.



I fantasmi di Ottodix, un bizzarro volume collocato tra narrativa, biografia reale e romanzata e musica (propone infatti in allegato un prezioso CD antologico: O.Dixea), nasce dalla volontà – ma sarebbe meglio utilizzare il termine “necessità” – di Alessandro Zannier di fare il punto della situazione a dieci anni esatti di distanza dalla pubblicazione del primo album in studio della formazione, Corpomacchina.
Robosapiens era riuscito ad assurgere a colonna sonora di Emina: OrfaniiRobot. Invece I fantasmi di Ottodix la sountrack la propone in allegato, a corollario di una vicenda umana e artistica rivissuta attraverso quattro racconti fantastici – uno per ogni album in studio del gruppo – sospesi tra Franz Kafka, Edgar Allan Poe, Ambrose Bierce, Philip K. Dick e China Miéville. Intorno alla narrazione ruotano fotografie, disegni, presenze di personaggi conosciuti e sconosciuti, testimonianze dirette e indirette, realtà e finzione, prosa e poesia, metafore e chiavi di lettura. Un rincorrersi vorticoso di mondi alternativi e percorsi esistenziali sempre in bilico sul ciglio del fallimento, eppure mai rovinosi, sempre forieri di novità e di speranza.
Un labirinto in cui potreste perdervi.
E forse, per una volta, sarebbe un bene.



Alessandro Zannier e gli Ottodix hanno incominciato il loro tour promozionale tra radio e locali nazionali. Il video di Ipersensibilità, il singolo inedito che fa parte del CD O.Dixea (in allegato, come già detto, a I fantasmi di Ottodix), viene attualmente proposto in esclusiva sul magazine "XL" del quotidiano "la Repubblica" e, a rotazione, su diverse emittenti televisive.


Ah, dimenticavo: l'introduzione a I fantasmi di Ottodix è di Garbo, star della leggendaria new wave italiana degli anni Ottanta.


Per Garbo Alessandro Zannier ha curato lo splendido ri-arrangiamento di Grandi giorni, un suo brano classico che l'artista milanese canta assieme a Georgeanne Kalweit, ex performer dei Delta V.


30 ott 2013

Da "C/mare (Na)" a "Codename: AlexDinox"


Era il 2006 quando incominciai a rendere attivo questo blog.
Lo intitolai C/mare (Na) con un'idea ben precisa in testa: quella di mescolare le mie esperienze quotidiane in una realtà problematica come quella di Castellammare di Stabia, la città in provincia di Napoli nella quale vivo, con tutte quelle suggestioni che colpiscono il mio immaginario.

Devo dire che la cosa all'inizio ha funzionato, ma poi - complice la nascita di mia figlia e le impetuose esigenze di un'attività lavorativa sempre più intensa e orientata su più fronti - sono stato costretto dapprima a concentrarmi, anche per una sorta di "igiene mentale", su argomenti meno legati al contesto sociale in cui vivo e poi a diradare l'aggiornamento del blog fino alla stasi assoluta.

Oggi C/mare (Na) cambia titolo e si trasforma in Codename: AlexDinox (che, come ben sa chi è abituato a comunicare con me tramite e-mail, è il modo in cui mi firmo normalmente).




La mia attività nel mondo dell'editoria a fumetti con case editrici come RW Lion, Mondadori e 001 Edizioni e l'esperienza maturata, in questi lunghi anni, come critico militante e supervisore editoriale, mi hanno fatto propendere per ottimizzare e approfondire questi aspetti della mia vita. Quindi più spazio alla fiction (fumetti, cinema, serie TV, musica, letteratura, ecc.) e meno alle paturnie private (alle quale, però, ogni tanto tornerò a dare voce).




Non so con quale frequenza riuscirò ad aggiornare Codename: AlexDinox

E' comunque un inizio e la volontà di farlo con una certa regolarità c'è tutta.

Stay tuned.

P.S.: i post degli anni e dei mesi passati sono tutti in fase di revisione, soprattutto per quanto riguarda le immagini e i link ai videoclip musicali. Dateci uno sguardo, se non l'avete mia fatto prima.



29 ott 2013

La Mondadori a Lucca Comics & Games 2013

Se andate a Lucca Comics & Games, dal 31 ottobre al 3 novembre, non osate perdervi le anticipazioni e i titoli della Mondadori, che sta per piazzare delle abili stoccate nel mondo del fumetto italiano.

Io con Mondadori ci collaboro ormai da anni, prima attraverso la fortunata collana "Batman: La leggenda" e, più di recente, con altre produzioni targate DC Comics: "Superman", "Batman: Il Cavaliere Oscuro"...




e "Superman/Batman".





La grande attenzione che la Mondadori sta tornando a mostrare nei confronti del mondo del fumetto deriva dalla passione della sezione "Comics" della casa editrice di Segrate, che vede al lavoro persone in gamba  e motivate come Fabrizio Savorani e Luigi Belmonte.

La Mondadori Comics ha preannunciato che a Lucca sarà presente con uno stand imponente - in abbinamento con la Magic Press, da sempre un service di riferimento per il colosso milanese - dove saranno disponibili tutte le sue attuali produzioni - "Batman: Il Cavaliere Oscuro", "Superman/Batman", "Historica"...





e gli omnibus di Alan Ford.


Inoltre - e questo è il piatto forte dell'evento - verranno preannunciati gli omnibus di Kriminal (il cui numero 1 sarà proposto in anteprima allo stand)...


...la nascita della collana "Prima", una serie bimestrale che proporrà, in contemporanea con la Francia, l'edizione italiana di volumi cartonati francesi di vario genere (fantasy, fantascienza, storico, azione, ecc.) al prezzo di 9 euro e 99 (si incomincerà con l'accurata versione a fumetti dell'Elric di Melniboné di Michael Moorcock realizzata da Julien Blondel, Didier Poli e Robin Recht)...

...e, infine, il grande, attesissimo ritorno del Ken Parker di Gianfranco Berardi e Ivo Milazzo, con un'edizione integrale disponibile in edicole, nelle librerie e nelle fumetterie. Lo sceneggiatore e il disegnatore la presenteranno nel corso di due appuntamenti lucchesi aperti alla stampa, ai blogger e al pubblico. Firmeranno inoltre una stampa realizzata appositamente per celebrare il ritorno di uno dei personaggi avventurosi più amati e acclamati dai lettori italiani.

Ecco la lista degli appuntamenti:

GIOVEDÌ 31 OTTOBRE

17:00-18:00
Giancarlo Berardi
e Ivo Milazzo
(incontro stampa)

VENERDÌ 1 NOVEMBRE

11:00-12:00
Giancarlo Berardi
e Ivo Milazzo
(sessione firme)

12:00-13:00/17:00-18:00
Christian Martinez (Gine)
disegnatore di
Historica: Gli scudi di Marte
(sessione fi rme)

16:00-17:00
Robin Recht
disegnatore di
Elric: Il trono di rubino
(sessione firme)

SABATO 2 NOVEMBRE

11:00-12:00
Robin Recht
disegnatore di
Elric: Il trono di rubino
(sessione fi rme)

16:00-17:00
Hermann
autore di
Historica: Bois-Maury
(sessione firme)