A testimoniare la forza di questo pezzo è poi intervenuto Johnny Cash con una versione altrettanto commovente ma che va a toccare corde differenti, forse meno generazionali e più universali.
Il video - diretto da Mark Romanek, altro grande guru della "musica visiva" - non è per nulla celebrativo del grande artista americano, che qui sembra recitare il suo testamento spirituale.
In realtà lo scorrere delle immagini legate alla sua carriera rimanda a una nostalgia elegiaca che probabilmente ci attanaglierà tutti quando saremo più in là con gli anni e incominceremo a intravedere il traguardo della nostra vita.
Io la prima volta che l'ho visto non sono riuscito a trattenere le lacrime: in quel montaggio di sequenze c'eravamo io e il mio destino. C'era il destino di tutti quanti.
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